MANIFESTO - "PER UN NUOVO STATO DELL'ARTE"

G53 RSM nasce su impulso degli artisti rappresentanti il padiglione di san marino alla 53^ biennale di venezia.

E' un movimento culturale ed artistico sammarinese che ha come fondamento la valorizzazione della libertà espressiva, formale ed informale e della ricerca artistica nonchè la sua interazione ed integrazione nel tessuto sociale per un “nuovo Stato dell’arte”.

Nel tempo di passaggio epocale in cui viviamo sono in gioco molti fattori che minacciano drammaticamente la libertà e diventa sempre più urgente prevedere e attuare nuove forme di sopravvivenza e di coesistenza. Una responsabilità in questo senso investe innanzitutto le persone che dispongono di maggiore libertà mentale.

L’artista gode appunto di tale responsabile privilegio. Per questa ragione esso si trova nella condizione di proporre insieme un significativo impegno di “trasformazione sociale responsabile”.

L’intento è quello di portare la creatività, cioè l’arte, ad interagire direttamente e a integrarsi con ogni ambito del tessuto sociale, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dalla produzione all’educazione.

lunedì 19 ottobre 2009

Là dove volano lelibellule


da Fixing del 16 ottobre 2009/1709 d.F.R.

Là dove volano le libellule

Con ogni probabilità, l’artista sammarinese Alberto Chezzi non ama il mondo di Lilliput: all’universo-bonsai di Gulliver, il bravo pittore locale contrappone un mondo – il suo, vissuto e personale – dalle dimensioni ampie, che fanno respirare.
E se la scelta del titolo della mostra – “Dragonfly”, la libellula dagli occhi a mandorla e dall’accento decisamente orientale – può far pensare a piccoli insetti che volano, nella realtà Chezzi e il suo pennello ingrandiscono ogni percezione umana: 18 tele, esposte fino all’8 ottobre a Palazzo Arzilli, per raccontare – attraverso i colori, il canvas e il jeans – le sfere intime dell’artista.
Come la figlia Matilde – la libellula – che si è appoggiata su una tela: il visitatore ne scorge la sagoma, il periplo. E, facendo un passo all’indietro, immagina il volto, le fattezze, i sorrisi. Il suo stare sdraiata, forse nell’attimo prima che anticipa il sonno, o la metamorfosi, o più semplicemente, come la Alice di Lewis Carroll, il suo diventare donna.
Nel mondi di Chezzi trovano spazio colori allegri – su tutti l’ampio utilizzo dell’azzurro – e una pennellata ruvida, decisa, che prende per mano il visitatore per accompagnarlo dentro l’opera stessa.
A differenza di molti artisti contemporanei, Chezzi usa anche scrivere: nelle tele infatti, nelle immagini e nelle forme geometriche, si stagliano spesso vocali e consonanti che farebbero felice – per come sono dislocate e vergate – Leonardo Da Vinci.
Lettere capovolte, misteriose, quasi provenissero da un mazzo di tarocchi. Non c’è ordine – se ordine vuol dire pulizia, geometria, nitidezza – bensì un affastellamento, pensato, preciso e sempre molto equilibrato di consonanti storte, rispecchiate, capovolte. E – aspetto davvero curioso – sempre leggibili.
C’è la storia dell’artista, in queste opere: l’amore per la sua terra (una bandiera della Repubblica di San Marino in cui, alla precisione della disposizione dei colori della bandiera fanno da contraltare una R rossa ‘corretta’, una S che si specchia e appare riflessa, una M capovolta), il legame che lo unisce alla piccola figlia (“Dragonfly”, la bimba ha ali arlecchine e un fiore nel petto), la varietà di pantaloni (le coste del velluto, nei colori molto autunnali, anticipano i jeans dalle molte tasche, che da lontano arrivano agli occhi come una griglia di tanti anni fa, quando si giocava a riempirla di piccoli pallini e di x per provare a fare una fila), la natura. E la vita, quella dell’artista, i suoi legami affettivi. I suoi sogni.
Alessandro Carli

..auguriamoci di non trovare amanti delle moquette


(pubblicata per conto di aika)


San Marino 19ottobre 2009/179 d.F.R.


Ora nei nostri progetti c’è di andare in giro per il mondo, e non ci saranno solo piazze…….., auguriamoci di non trovare amanti della moquette



A quarantadue anni per la prima volta in vita mia vengo “cacciato”, non mi era mai successo!!!
Vestito, sbarbato, con una berretta in aiuto alla mia sinusite, un giubbotto come tanti ed anche i pantaloni che giuro non avevano macchie, ma un invito, vengo respinto.
Forse la mia sigaretta SPENTA ha destato paura mentre entravo dalla porta? Infondo è stata comperata e anticipatamente marcata dai monopoli di stato, o forse il bicchiere con il vino datomi al buffet che il “buttafuori” ha nel precipitarmisi incontro urtato e fatto cadere da una a tre gocce a terra?
Ecco alla visione delle tre gocce, come sangue che esce dalla sua giugulare vengo accompagnato da un sorriso inebetito e scocciato fuori dalla porta.
Inutile dirgli che non sono la persona che immaginava, di scuse non ne ho avute.
Il contesto ed il bene che provo per molte anzi tutte le persone che si trovavano come me a quella inaugurazione mi fanno omettere nomi e cognomi, solo perché si tratta di ARTE.
L’arte non ha una condizione usualmente fuori dagli schemi, ma è vissuta ed accompagnata da una libera visione delle cose e dei modi, quella sana eccentricità propia che la contraddistingue ( vista in tante altre parti fuori territorio, dove io ho partecipato fra le più svariate), in una cornice di vino, sigari, sigarette ed altro.
Penso che la nostra condizione è stata a mio avviso intaccata da questo pregiudizio, e mi fa riflettere indirettamente sul nostro obbiettivo.
Portare l’ ARTE di San Marino ad uno step up successivo.
L’arte non è solo un quadro ad una parete, ma anche un immagine proiettata a Palazzo Pubblico, li avevo circa la stessa condizione, la sigaretta era accesa ed al posto del vino bevevo una cola, ma nessuno mi ha allontanato dal guardare.
Quale dei due allora è un posto idoneo, solo la piazza?
L’arte porta con se e mi ripeto non solo una tela da guardare, ma molteplici situazioni da vivere, e se restiamo attaccati alla nostra bella moquette che si può sporcare, per non fare entrare persone che non corrispondono ai nostri canoni, allora meglio evitare o aprire un poco la mente.
Oggi è stato messo alla porta un artista, ma un gallerista eccentrico sarebbe stato trattato erroneamente nella stessa maniera?
Ci vogliono le presentazioni?
E dopo queste alcuni dentro ed altri fuori?
O è forse meglio toglierci una etichetta retrograda di perbenismo superfluo in alcune situazioni!
Ora nei nostri progetti c’è di andare in giro per il mondo, e non ci saranno solo piazze…….., auguriamoci di non trovare amanti della moquette.

antonio molinari in arte aika

domenica 18 ottobre 2009

Leonardo Blanco e la forza del gesto


da Fixing del 16 ottobre 2009/1709 d.F.R.

Leonardo Blanco e la forza del gesto

Il giro dell’arte in… 90 giorni. Leonardo Blanco raddoppia: dopo Venezia – l’artista sammarinese è presente sull’isola di San Servolo all’interno della 53esima edizione della Biennale – anche San Marino. Inaugura infatti domenica 17 ottobre nella sede di Antao Progetti (Centro Fiorina) una mostra che raccoglie parte delle opere prodotte negli anni. “Per Leonardo Blanco e per la sua pittura intrisa di energiche vibrazioni cromatiche estese a condensare nell’assorbimento luminoso le tracce di una mutua condizione esistenziale e formale scrive Roberto Daolio -, la tensione ha modo di coniugare e di perseguire la sostanza preziosa di un segno perentorio e misurato sulla forza sintetica del gesto”. Al taglio del nastro, in programma alle 18, interverranno il Segretario di Stato Romeo Morri, Leo Marino Morganti e Valerio Pradal. La mostra rimarrà aperta sino al 16 gennaio con i seguenti orari: 9-13 e 15-19. Info: 0549.962811.


lunedì 12 ottobre 2009

Leonardo Blanco

San Marino 12 ottobre 2009/1709 d.F.R.

Leonardo Blanco in Mostra all'ANTAO Progetti.



L'inaugurazione alle ore 18,00 di sabato 17 ottobre all'ANTAO Progetti presso il Centro Fiorina in Strada di Paderna 2 - Domagnano - RSM.
Nella mostra di Leonardo Blanco interverranno il Segretario di Stato alla Cultura Romeo Morri e Leo Marino Morganti e Valerio Pradal rispettivamente Commissario e Curatore del Padiglione Sammarinese alla 53^ Biennale d'Arte di Venezia.
La mostra rimarrà aperta fino al 16 gennaio 2010, tutti i giorni dalle ore 09:00 - 13:00 / 15:00 - 19:00, giorno di chiusura il venerdì pomeriggio, sabato e domenica.
Per info tel. 0549.962811 info@antaoprogetti.com www.antaoprogetti.com

lunedì 28 settembre 2009

ARTE: GIORNATA DEL CONTEMPORANEO, MILLE EVENTI IL 3 OTTOBRE



da ansa.it del 28/09/2009

ROMA - Oltre 800 luoghi tra musei, gallerie, atelier d'artisti, distribuiti su tutto il territorio nazionale, ospiteranno il 3 ottobre la Giornata del Contemporaneo, giunta alla quinta edizione. Con mille avvenimenti in calendario, cui si potrà partecipare gratuitamente, la manifestazione ha quest'anno un'immagine-guida realizzata da Luigi Ontani e intitolata Ingadgiato.

Presentata oggi alla stampa, l'iniziativa è stata organizzata da Amaci, associazione che raccoglie 27 musei d'arte contemporanea e che intende così promuovere e valorizzare il segno contemporaneo in Italia. La Giornata, ha detto il critico e consigliere delegato di Amaci, Ludovico Pratesi, si sta imponendo come "un momento istituzionale forte" e in grande crescita. A ribadirlo, il direttore generale del Paesaggio, belle arti, architettura e arte contemporanea Roberto Cecchi, che ha sottolineato come la manifestazione coincida con la prima uscita pubblica della Parc dopo la riforma del ministero dei Beni culturali. "Cercherò - ha detto Cecchi - di portare avanti ciò che è stato fatto finora in merito alla promozione e valorizzazione del contemporaneo".

sabato 26 settembre 2009

L’ENERGIA MISTICA DELL’ARTE DI MARIALUISA TADEI


"..dal sito www.teknemedia.net del 19/08/09 di Francesca Caputo"


Comprendere l’arte di Marialuisa Tadei equivale ad avere il coraggio di lasciarsi andare all’attesa, al tempo dilatato; elementi che rendendo percepibile lo spazio, oltre che gli istanti del tempo e quindi della vita. L'atteggiamento spirituale e la potenzialità visionaria insita nel percorso della Tadei - considerata una delle più promettenti giovani artiste in ambito internazionale - danno vita ad opere in cui letteralmente arrendersi alla bellezza e alla forza del senso pieno del fluire, dell’unicità, del cammino individuale. Marialuisa Tadei partecipa alla 53˚ edizione della Biennale di Venezia con due personalissimi percorsi. Il primo è rappresentato da “Le lacrime della grande ciglia” (1997-2002), esposta nel padiglione della Repubblica di San Marino (all’interno del progetto 4”3° 56’ 11,77’ Nord. Mondi da Fare”, a cura di Valerio Pradal). L’opera è costituita dalle linee di ferro arcuato della grande ciglia, da cui pendono bolle di vetro con trucioli di ferro che simboleggiano un pianto, un momento di sofferenza. Arte, dunque, come fonte di conoscenza e medium per opporsi alla decadenza etica della società contemporanea. L’artista utilizza in maniera profonda la forza della metafora e del simbolo, così che l’idea di leggerezza, di sospensione dello spazio diventano espressione di una concezione programmatica dell’arte a cui affidare un compito etico ed insieme estetico. Allo stesso modo nelle sue creazioni è spesso presente l’annullamento della dicotomia tra leggero e pesante, chiuso e aperto, opaco e trasparente. Come ha scritto il critico Giorgio Cortenova: “Marialuisa Tadei lavora da sempre in questi sentieri saturi di magia, di metafore, di sogni che si trasformano in realtà. E viceversa, come se questa e quelli svaporassero appena rappresi, prendendo forma plastica e subito dopo fuggissero verso un palpito d’ali, un gorgogliare di luce, un miraggio ingannevole che esalta e stupisce lo sguardo”. Ed è per questo motivo, prosegue il critico, che: “Tadei è consapevole che nulla è più irriducibile alla realtà che la realtà stessa. Perciò polverizza i processi razionali e, come pochi altri artisti del panorama contemporaneo, lascia spazio al lirismo dell’animo, agli scarti, alle contaminazioni, ai materiali ricchi che sembrano poveri e a quelli poveri che paiono ricchi”. Il secondo percorso con cui l’artista partecipa alla Biennale è costituito dalla mostra personale “Passaggio alla Luce - Into the Light”, a cura di Giorgio Cortenova allestita all'interno della Chiesa di San Samuele, con cui interagiscono le sue opere, circa una ventina, tra le più significative della sua recente produzione. Così come all’interno di una chiesa ci si raccoglie in meditazione, nell’arte della Tadei si contempla l’insita necessità e perfezione del Tutto. Il libero movimento di un’energia che ritrova l’eternità in un istante, la spiritualità della luce e del colore e del bilanciamento di forze nell’elevazione verso l’infinito e la pienezza di Dio. La collocazione entro un edificio sacro amplifica la potenza ed il significato delle sue opere che, pur nella diversità dei medium utilizzati, sono accomunate dalla scelta dei materiali che valorizzano la luce, poiché l’artista aspira, con la sua arte, ad avvicinare gli uomini alla dimensione dell’assoluto e dell’infinito. Colpisce, per l’impatto emotivo, l’installazione “Passaggio alla luce” del 2009, che allude al 'Passaggio' dell’uomo, dopo la morte, dalla condizione terrestre, scandita dal tempo, a quella spirituale della Luce Eterna. È un opera tridimensionale, un ambiente praticabile, in cui il fruitore attraversa un percorso faticoso, composto da sassi di vetro, dal suono stridente, per arrivare alla luce di Dio, che infonde armonia e serenità, come le sfere riempite di soffice materiale bianco, sospese nell’aria e rispecchiate dalla superficie. Precisa Cortenova: “(…) le sfere e le mezze sfere, simboli della sapienza e delle sue alterne vicende, vivono l’ostinata e precaria esperienza dello spazio reale. L’estasi dei sensi si annida in una materia che svapora nell’evocazione”.

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Waterfall, 2009

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Passaggio alla luce, 2009


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OculusDei, 2007

L’indagine sul tema e sui significati della luce e del colore prosegue in “Waterfall” del 2009, costituita da un dispiegarsi a cascata di strisce coloratissime e cangianti di PVC, che si arrotolano plasticamente al suolo. Per il critico Omar Calabrese: “La contrapposizione ‘terra/cielo’ è chiarissima, così come la fluidità della discesa di materiale verso il basso, e la contrapposizione tra ‘rarefatto’ (le strisce discontinue) e ‘compatto’ (il risultato, con il suo disegno quasi geografico) sulla superficie. Peraltro, uno sguardo ravvicinato ci induce ad apprezzare la solidità della figura intera, nonostante la lievità del materiale impiegato per ottenerla”. L’opera “Equilibri” (1995-1996) esprime la leggerezza che l’essere umano raggiunge dopo essersi liberato dalle prigioni terrene, elevandosi verso la dimensione spirituale. È composta da una sorta di petali di rete e nylon, ricolmi di piume; frammenti di luce fluttuanti che salgono la cielo. Il critico Donald Kuspit spiega che: “Sono sezioni incrociate di una piramide ascendente, carica, per così dire, di una luce virile che le solleva tenendole al tempo stesso sospese in uno spazio tutto loro”. L’installazione “La Sapienza Creatrice” (2006-2009) è composta da sfere di vetro di Murano, argentato e specchiato che, adagiate sul pavimento della chiesa veneziana, rimandano e riverberano lo spazio mistico. Ancora un lavoro sul vetro e le trasparenze, per dare l’idea della luce. Quest’opera rappresenta la 'Sapienza', con un chiaro riferimento ai Maestri del passato, come Domenico Ghirlandaio e Piero della Francesca, che hanno usato la sfera per rappresentare la 'Sapienza'. Come ha dichiarato l’artista, durante l’inaugurazione della personale: “Oltretutto questa Biennale si chiama ‘Fare Mondi’, per cui c’è il riferimento alla sapienza creatrice di Dio, che è l’architetto assoluto, l’artista per eccellenza”. L’installazione condensa la poetica dell’artista e, per usare le parole di Donald Kuspit: “(…) possiede l’euforia del ritmo organico – l’intimo godimento dell’esistenza vitale, per così dire – ed esprime la libera creatività dell’artista e il suo empatico apprezzare la vita, rimanendo al tempo stesso ingegnosamente astratta, abbracciando lo spazio cosmico pur trascendendolo energicamente. In quest’opera vi è un senso di inevitabilità – il sublime apice dell’astrazione organica operata da Tadei – che solo la vera arte trasmette”. La serie “Oculus Dei” (1998-2008), e l’opera “+” (2000-2001) rendono ancora più esplicita la missione che la Tadei si prefigge di raggiungere mediante l’arte. Al pari degli uomini del Rinascimento, che studiavano l’uomo attraverso la natura, l’artista è interessata a trovare tutte le interconnessioni tra il microcosmo, ovvero la biologia e le forme che sono entro il nostro corpo ed il macrocosmo, la natura, l’astrologia. In particolare nel lavoro intitolato “+”, una croce di lastre colorate di vetro appoggiate a terra, dai volumi aggettanti, risulta interessante l’unione tra macro e microcosmo, poiché la gamma di colori utilizzata – verde, giallo, blu – non solo rimanda ad elementi del creato (vegetazione, sabbia, mare), ma anche alla composizione dell’iride dell’artista.

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OculusDei, 2007

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La Sapienza Creatrice, 2006-2009

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+, 2000-2001

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Equilibri, 1995-1995 (sullo sfondo) +, 2000-2001 (in primo piano)

Dunque questa croce racchiude non solo il simbolo della religione, metafora di passione e sacrificio, ma rispecchia anche il percorso dell’anima umana. Analogamente la serie “Oculus Dei” – grandi dischi realizzati in marmo e vetro, con la tecnica del mosaico bizantino, in cui ogni tessera è tagliata a mano, recuperando quelle particolari funzioni mistiche di dilatazione dello spazio e della luce, che donano all'arte musiva un ruolo espressivo e di armonia determinante – condensa la simbologia dell’occhio divino con l’iride dell’artista. La scoperta che l’occhio sia un piccolo microcosmo si rivela all’artista dopo un grave incidente avuto nel 1994. Eredità di questa esperienza è la fluorangiografia, ovvero l’immagine della struttura anatomica del suo occhio, su cui ha iniziato a lavorare per una serie di opere. Sono sculture dinamiche, forme cinetiche in cui l’artista mette in relazione luce e movimento, creando equilibri e tensioni delicati e mutevoli, come la complessa natura umana. Tadei lavora contemporaneamente su due livelli: quello simbolico, di mediazione tra l'umano e il divino e quello dell'esperienza diretta, emotiva, di dialogo immediato tra l'opera e il fruitore. Per questo spiega l’artista, in un intervista rilasciata a Valerio Dehò: “Mi interessa il mosaico perché richiama i pixel elettronici: le tessere sono quasi una predizione del futuro – cioè attuale – di comunicare il significato. È una tecnica molto antica, e poi la luce che emana è formidabile, cambia a seconda dell’ora del giorno e della notte. È una tecnica che fa da ponte tra l’antico e il contemporaneo”. Una interessante personale della Tadei, “Inside the eyes”, a cura di Valerio Dehò, è allestita presso la Galleria Contemporary Concept di Bologna, fino al 18 settembre. La ricerca artistica di Marialuisa Tadei ha conservato uno stile prezioso e identitario senza mai smarrirsi, senza perdere mai il proprio segno, la propria sintesi; uno stile che è cresciuto e maturato centrandosi sulla sensibilità ad una trascendenza forte. Credendo fermamente nel potere della spiritualità, i suoi lavori sono in grado di dimostrare come l’arte contemporanea non sia solo puro decorativismo, bensì anche ricerca fondata su importanti ed imprescindibili valori in opposizione alla sterile civiltà materialista ed ai suoi miti, all’ipertrofico postmoderno. Nell’arte della Tadei non vi è separazione fra spirito e vita che, inevitabilmente connesse sia nel positivo che nel negativo, costituiscono la base della condizione umana. In questo percorso artistico la spiritualità si dimostra essere la ragione che spiega ogni cosa, ogni evento ed ogni azione, materializzandosi in qualsiasi cosa tangibile e reale. Non resta che perdersi nell’estasi della visione.


Galleria Contemporary Concept:
http://www.teknemedia.net/archivi/2009/5/29/mostra/37845.html

lunedì 21 settembre 2009

Dragonfly - Tra Canvas e Denim


San Marino, 22/09/2009

Alberto Rino Chezzi in mostra alla Galleria San Marino Palazzo Arzilli con le opere in denim.




La vernice alle ore 18,30 di sabato 26 settembre alla Galleria San Marino a Palazzo Arzilli in Contrada Santa Croce 22 - Centro Storico - San Marino.
Nella mostra curata da Luca Bezzetto, le opere presentate sono esclusivamente tutte quelle prodotte in denim e canvas nell'attività artistica di Ciaccaezetazetai. L'inziativa promossa dalla EC Foundation è patrocinata anche dalla Segreteria Cultura e Pubblica Istruzione, Segreteria Industria artigianato e Commercio, Regione Marche e ASART. La mostra rimarrà aperta fino all'8 ottobre, tutti i giorni dalle ore 10:00 - 13:00 / 15:00 - 18:30, giorno di chiusura il lunedì.

Per un nuovo Stato dell'arte


"..dal quotidiano L'informazione del 21/09/09 di Alberto Chezzi"



E' questa per la politica e le nostre istituzioni una grande opportunità per la creazione di un nuovo Stato dell'arte.







San Marino 21 settembre 2009/1709 d.F.R.


Qualcosa si stà finalmente muovendo. La partecipazione di San Marino alla Biennale di Venezia, dopo oltre vent’anni dall’ultima volta, può essere l’inizio di un’attenzione nuova e diversa da parte della politica e delle istituzioni verso l’arte e dei benefici che da questa ne possono derivare per la società ed il Paese. L’arte è sempre stata portatrice di messaggi, di cultura, di conoscenza, per assurdo anche quando non ne era tutelata la sua libertà espressiva. Valorizzare il patrimonio artistico, inteso anche come supporto ai soggetti che fanno e promuovono arte, può essere in questo momento di riassestamento del nostro sistema economico, sicuramente più che opportuno. L’arte è anche, come nel caso della Biennale di Venezia per San Marino, un formidabile strumento di comunicazione verso l’esterno.Per dire che cosa? Che la nostra Repubblica ha tante persone che pensano liberamente, che hanno una grande anima e ricchezza di espressione. Non siamo solo il Paese dei cosiddetti privilegi fiscali e finanziari. Nel Mondo alcune realtà sono rinate sull’arte, si pensi per tutte a Bilbao con il Museo Guggenheim. L’arte è un bene da preservare, perché intimamente legato alla libertà, nostro valore principe. Possibilità di esprimersi nel massimo della libertà mentale, senza limiti, è questo il grande privilegio di cui gode l’artista.Per questa ragione l’artista si trova nella condizione di proporre un impegno di “trasformazione sociale responsabile”, portando la creatività, cioè l’arte, ad interagire direttamente e a integrarsi con ogni ambito del tessuto sociale, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dalla produzione all’educazione. Vi è un gran fermento artistico nel Paese. E’ questa per la politica e le nostre istituzioni una grande opportunità, che và colta ora, per la creazione di un nuovo Stato dell’arte.

www.smdazibao.blogspot.com

Nel riquadro: "Vistagiardino" - 1998 - Ciaccaezetazetai - olio su tela - cm 60 x 50 - courtesy EC foundation

mercoledì 16 settembre 2009

Michela Pozzi - Campo d'attenzione n. 3



San Marino 16/09/2009


Versione non censurata

Campo d’attenzione n.3

In un mondo sempre più composto di identità vaganti e realtà culturali remote, la semplice coesistenza anonima non può essere più attuata come soluzione alle numerose questioni che una tale situazione pone.
Quando più diversità s’incontrano in uno stesso setting, è necessario instaurare un dialogo tra loro, che nella migliore delle ipotesi porterà a una ridefinizione della società in senso interculturale.
Ma questa possibilità è applicabile anche a luoghi fra loro diversi, in altre parole portatori di segni distintivi di realtà alle quali spesso non siamo abituati, o perché le abbiamo dimenticate, o perché appartengono a un background di riti e culture a noi distanti.
Questo è ciò che si propone anche il progetto Campo d’attenzione n.3 di Michela Pozzi, che viene presentato nella cornice del San Marino Art Festival, non a caso dedicato al recupero di elementi spaziali non sfruttati e realtà culturali diverse nell’ambiente sammarinese.
Ispirandosi al concetto di “residuo” elaborato da Gilles Clement nel suo Manifesto del Terzo Paesaggio, l’artista costruisce la sua istallazione a partire da cinque aiuole oggi non più sfruttate e incolte, poiché poste in un’area urbana poco frequentata. Questi elementi spaziali, un tempo così caratteristici, sono perciò divenuti dei “residui”, ossia degli spazi indecisi e sospesi in attesa di essere riqualificati.
A tal fine, l’intervento dell’artista si concentra nell’aiuola centrale, curandola e riqualificandola attraverso l’innesto di alcune piantine spontanee prelevate fuori dal territorio sammarinese, aggiornando così una realtà preesistente grazie a un segno distintivo straniero.
Si comprenderà allora come in questo caso la riabilitazione del paesaggio passi attraverso l’ibridazione dello stesso, mettendo così in luce l’aspetto socialmente costruttivo della (bio)diversità.
Testo a cura di Giacomo Podestà

I trent’anni del Consolato di San Marino a Grenoble


San Marino 10/09/2009


L'Asart a Grenoble per i 30 anni del Consolato di San Marino

Ieri 10 settembre 2009, alla presenza delle massime autorità locali, del rappresentante del Governo di San Marino, Onorevole Marcucci , della Giunta di Castello di Acquaviva gemellata con la cittadina di Froges , di centinaia di cittadini sammarinesi emigrati nella Val d’Isere, il Console di San Marino Eliane Rastelli ha ricevuto il più alto riconoscimento della città di Grenoble per l’attività svolta in questi trent’anni.
Eliane è stata la prima donna sammarinese a entrare a fare parte del Corpo Diplomatico e Consolare di San Marino attivandosi immediatamente per realizzare la migliore assistenza verso gli oltre ottocento sammarinesi residenti nella circoscrizione consolare.
Molteplici sono state le attività svolte sia nelle relazioni con le autorità cittadine che con i rappresentanti consolari di numerosissimi paesi che trovano nella Regione Rhone Alpes la possibilità di sviluppare importanti relazioni commerciali e culturali.
Da questa importante presenza si è costituito il gruppo dei Consoli che periodicamente si riuniscono per promuovere la conoscenza dei rispettivi paesi trovando nel Consolato sammarinese la più attiva collaborazione con l’assunzione, anche, del ruolo di Decano.
Eliane Rastelli ha ricevuto significativi attestati di stima dalle autorità locali e deputati dell’Assemblea Nazionale che riconoscono nella comunità sammarinese il più bell’esempio di perfetta integrazione e mantenimento dei valori del paese di origine.
Il Segretario di Stato, On. Gian Marco Marcucci, ha sottolineato la lungimiranza di San Marino nelle scelta di giovani a rappresentare il Governo nelle sedi di emigrazione e il grande attivismo del Console Rastelli grazie al quale San Marino gode oggi di una grandissima visibilità, stima e apprezzamento. Marcucci ha inoltre informato i cittadini sammarinesi sull’attività del nuovo Governo incentrata sul superamento dei riflessi della crisi mondiale e della ricerca di migliori rapporti con la vicina Italia.
Anche l’ASART ha contribuito a questa importante manifestazione che, con il Patrocinio del Segretario di Stato alla Cultura, On. Romeo Morri, ha avuto la possibilità di promuovere, ancora una volta, gli artisti sammarinesi con l’allestimento di nove opere che sono state molto apprezzate.
Significativa anche la presenza del Presidente della Camera di Commercio dell’Isère , Dott. Gilles Dumollard e del Primo Presidente della Corte di Appello di Grenoble , On. Gérard Meignié.
Tren’anni di lavoro ma altrettanti di impegno per il prossimo futuro.
L’Ufficio Stampa del Consolato di San Marino a Grenoble

43°56’11,77” NORD - MONDI DA FARE

Stato
REPUBBLICA DI SAN MARINO

Titolo
43°56’11,77” Nord
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- SUMS UNESCO - Delegazione permanente
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