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Antonio Lengua, in punta di pennello fuori dal Mondo
San Marino 23 novembre 1709 d.F.R.
Che cos’è l’arte se non un mezzo per osservare la realtà con i propri occhi e raccontarla con le proprie mani? È poi la soggettività dell’artista a fare la differenza, a raccontarci che la banalità non esiste. Il tratto tecnico e l’uso dei colori che distinguono il pittore sammarinese (d’adozione) Antonio Lengua ci permettono di inquadrarlo in quella particolare corrente definita neofuturismo. I colori “maschi” e la predominanza di linee geometriche lasciano intendere la preponderanza dell’uomo sulla natura. Eppure i soggetti che ultimamente Lengua preferisce rappresentare sono più astrali: altri universi, pianeti sconosciuti, squarci marziani. Visioni “fuori dal mondo” insomma, come il Titano che ha voluto rappresentare nella sua opera emblematica portata alla Biennale di Venezia. Il 22 novembre si chiude la Biennale 2009. E Oggi Antonio Lengua torna da questa esperienza sicuramente arricchito culturalmente, per sua stessa ammissione. Per celebrare degnamente la chiusura e il ritorno da Venezia, va in scena in questi giorni una sua mostra personale, “Rientro” dalla Biennale, dal 21 al 25 novembre alla galleria Mart Arte Contemporanea di via 3 Settembre 101/B, a Dogana. La vernice è prevista per le 17 di sabato, annunciata la presenza del Segretario di Stato alla Cultura Romeo Morri, il Curatore della Biennale Valerio Pradal e il Commissario Leo Marino Morganti. “Il bilancio è sicuramente molto positivo – afferma Antonio Lengua – Anzi, ne approfitto subito per ringraziare la Segreteria di Stato alla Cultura, il Commissario Morganti, il Curatore Pradal, tutte le persone che hanno ruotato attorno a questo evento e la Fondazione San Marino Cassa di Risparmio SUMS che ha fornito un contributo fondamentale per dar vita a questa esperienza. Al di là della soddisfazione personale, aver avuto l’opportunità di esporre le mie opere in un contesto artistico così importante mi ha permesso di confrontarsi con artisti che rappresentano il meglio dell’arte contemporanea nel Mondo, e anche di capire qualcosa in più dei miei lavori, della mia pittura”. Spendiamo qualche parola dell’opera che ha rappresentato il Titano a Venezia. “Il quadro s’intitola ‘Fuori dal Mondo’”, prosegue l’artista nativo di Cervinara, Avellino, approdato a San Marino diversi anni or sono dopo un lungo peregrinare nella Penisola Scandinava. “Si intravedono le piccole torri che inequivocabilmente caratterizzano il Titano. Un Titano fuori dal Mondo, appunto, posto in una prospettiva privilegiata per far passare il proprio messaggio di libertà, libertà attraverso l’arte”. E a questo punto, in una visione ciclica dell’universo, torniamo esattamente da dove eravamo partiti, alla domanda chiave che giriamo ad Antonio Lengua: che cos’è l’arte? “Ah, l’arte. Per me è la ricerca di una forma fra il passato e il futuro, il presente non conta. È una ricerca appassionante, instancabile della morfologia nascosta nella materia. Perché il legno, la tela, la pietra, nascondono messaggi. Sta alla ricettività dell’artista captare questi messaggi e fissarli nel momento”.
Loris Pironi
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